San Vito Urban Art

San Vito Lo Capo ha ospitato alcuni tra i più importanti artisti del panorama nazionale ed internazionale che sono intervenuti in un progetto di riqualificazione urbana attraverso la street art.

Otto opere d’arte impreziosiscono le strade, i vicoli e gli edifici del paese, frutto del progetto di riqualificazione San Vito Urban Art.

Se solo fossimo ancora in tempo di Salvo Ligama accoglie il visitatore all’ingresso della città. Al porticciolo turistico campeggia Il polpo di Poki mentre al lungomare Arimondi si trova Oltre le differenze di Ludovico Costa. In via Immacolata Igor Scalisi Palminteri firma San Vito Martiri mentre in Piazza Conturrana svettano le tre sorelle Agatina, Vituzza e Carmela di Roberto Collodoro (Robico). È opera di Arianna Maggio (Ari) Identità, al lungomare/villa Diurno, che esplora gli influssi delle varie culture mentre Mirko Cavallotto – Loste ha dato vita a Il passo delle Cariatidi al lungomare Cous Cous. Infine l’opera di Giovanni Dallo Spazio alla Capitaneria di Porto.

Non un semplice strumento di decoro ma un progetto di trasformazione di spazi pubblici con un’attenzione particolare anche all’ambiente. Le opere sono state dipinte infatti utilizzando materiali eco- compatibili prodotti da Airlite®, partner dell’iniziativa.

Elisabetta Milan
La medusa aliena
Ale Senso
Porta del Mare
via Faro
Vera Pravda
Inter nos
unnamed road
Vittorio Valiante & Omar Mohamed
Prospettive
Diporto Nautico San Vitese, Via Faro
ARI
Identità ed interculturalità
Via Litoranea Lungomare
ARI
Identità
Lungomare / Villa Diurno
POKI
Il polpo
Porticciolo Turistico
ROBICO
Agatina, Vituzza e Carmela
Piazza Conturrana
LOSTE
Il passo delle Cariatidi
Lungomare / Maniàci
LIGAMA
L'abbraccio / Se solo fossimo ancora in tempo
Porta di Città / Teatro
PALMINTERI
San Vito Martiri
Via Immacolata
GIOVANNI DALLO SPAZIO
Capitaneria di Porto
COSTA
Oltre le differenze
Lungomare / Arimondi
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Gli artisti e le opere

Inter nos
Un intervento artistico in cui si intersecano la ricerca linguistica, declinando la frase “tu sei me” in varie lingue e dialetti e la ricerca visiva con focus su specie vegetali autoctone quali la Ofride Lunulata, un’orchidea selvatica presente nella Riserva dello Zingaro. L’obiettivo è l’incremento del livello di consapevolezza rispetto all’interdipendenza tra le nostre azioni e ciò che ci circonda, dal mondo animale e vegetale, ai nostri luoghi d’affezione, a paesaggi e culture. Preservare ciò che rende unico in nostro mondo dipende da azioni individuali e collettive: la presa di consapevolezza di ciò è il primo passo verso azioni positive.

 

Prospettive
Osservare da un punto di vista diverso può realmente far cambiare le cose. Noi stessi non siamo altro che il prolungamento della natura, siamo le mani tramite cui agisce ma anche le mani che la distruggono. Attraverso colori vividi e saturi far percepire la bellezza, l’essenza e la vitalità dell’ambiente che ci circonda, salvaguardandolo dall’insaturo colore dell’inquinamento.

Identità ed interculturalità
Un territorio culturale dal valore inestimabile perché multiculturale, la cultura millenaria siciliana. Nelle maioliche e nei merletti si ritrovano elementi geometrici e floreali, gli influssi delle varie culture, un intreccio di culture: la cultura del mediterraneo, capacità di dialogo nella compresenza delle diversità.
La nostra identità.

La medusa aliena
Tra i più antichi gruppi del regno animale comparsi sulla terra ci sono gli cnidari, invertebrati acquatici dotati di tentacoli come coralli, anemoni e meduse.
Oggi la medusa è diventata simbolo del mare gelatinoso che si sta creando con l’aumento della temperatura, ecco perché è diventata un’icona assumendo forme “aliene”.
I tentacoli trasparenti sono realizzati recuperando bottiglie di plastica, il corpo centrale è costituito da boe, galleggianti, reti fantasma ritrovati sulle spiagge dopo le mareggiate, mentre il cappello è costituito da fondi di vasche per l’itticoltura riutilizzate e dipinte. Oggi la vera specie “aliena” presente in mare è costituita dalla plastica che sta mettendo a rischio le specie marine. I colori brillanti e allegri invitano l’osservatore a riflettere su tematiche attuali e preoccupanti per la salvaguardia del nostro polmone blu.
Sono convinta che l’arte attraverso le installazioni sia un veicolo privilegiato per diffondere consapevolezza e informazione. Questo è il primo passo verso il cambiamento, infatti il comportamento di ciascuno di noi rappresenta una singola goccia d’acqua ma assieme possiamo formare un oceano di miglioramento verso una doverosa visione di sostenibilità nel rispetto delle generazioni future e del mondo marino che in parte è ancora inesplorato e sconosciuto.

La porta del mare (Via Faro)
Due enormi figure metamorfiche sono il cardine della rappresentazione e si abbracciano distese sul bagnasciuga, rappresentando l’una la terra l’altro il mare; entrambe hanno lo sguardo rivolto all’infinito, memori di un viaggio che è custodito al loro interno, originato dalla stessa natura di cui sono composti e perfezionato da quella che alimentano con il loro sodalizio.
Ciò che si è voluto rappresentare è l’unità pur nella diversità, la distinzione pur nell’unione, suggerendo la consapevolezza dell’essere parte di un tutto più profondo che va ben al di là della percezione tangibile, qualcosa che non si può abbracciare né capire razionalmente perché è solo una parte di ciò che è più grande di noi e che rende noi più grandi nel momento in cui entriamo in contatto empatico con gli altri e con il mondo di cui facciamo parte.

Vive ed opera a Valderice. L’amore per l’arte la porta a scoprire nuove espressioni e sperimentare tecniche in continua ricerca con le semplici forme dettate dalla natura. Colori forti e decisi rappresentano il suo profondo legame con la Sicilia.

Identità (Lungomare / Villa Diurno)
Nelle maioliche e nei merletti si ritrovano elementi geometrici e floreali, gli influssi delle varie culture, un intreccio di culture: l’anima della Sicilia.

Da sempre amante del disegno, a 13 anni si avvicina al graffito: un mondo dove l’arte si fà denuncia, poesia, stile e agonismo allo stesso tempo. Dal 2004 si dedica all’arte del Figurativo spray: si evolve, si migliora, acquisendo sempre forme nuove sempre più precise e dettagliate.

Il passo delle Cariatidi (Lungomare Cous Cous)
Secondo Vitruvio il nome (karyàtis) significherebbe “donna di Karya, le donne rese schiave ome punizione per l’appoggio fornito ai Persiani. Quindi gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso dell’edificio, per tramandare il ricordo dell’evento.

Inizia a disegnare ovunque già da bambino. Diplomato all’Istituto d’Arte passa dal writing alla poster art, sviluppando i suoi lavori su qualsiasi superficie e dimensione. Ha partecipato a numerosi festival e lavorato con importanti marchi internazionali.

Il polpo (Porticciolo Turistico)
Polimorfo e policromo, il polpo si adatta sia nel corpo che nei colori all’ambiente in cui vive. Un esempio da seguire per riuscire a vivere in simbiosi con un luogo, la Sicilia, la cui storia è stata influenzata da culture ricche e variegate.

è un pittore siciliano autodidatta che, sin da piccolo, coltiva la passione per l’arte.
Ha spesso dipinto la sua idea di eternità raffigurando volti intensi e carichi di espressione di anziani uomini e donna.

Agatina, Vituzza e Carmela (piazza Conturrana)
Tre sorelle: Agatina, Vituzza e Carmela. Agatina è la mezzana. La bella delle sorelle, quella alla moda. Le dicono sempre che è invecchiata benissimo anche se viene spesso ignorata dalla gente del posto. Ma Agatina se ne frega, è troppo forte. Vituzza è la più piccola, le dicono sempre che è talmente invecchiata che sembra un mostro. Ma Vituzza se ne frega, Vituzza è na bellezza. Carmela è la più grande. Le dicono sempre che è talmente invecchiata che la sua pelle sembra una distesa di terra arida. Ma Carmela è saggia, ride e mostra i denti…anzi le gengive.

Autore di numerose opere di riqualificazione urbana ed extra rubana. I suoi murales sono sparsi per la Sicilia: da Erice a Lentini, passando per Sant’Alessio Siculo e Messina.

Oltre le differenze (Lungomare Arimondi)
Un’opera ispirata dal valore della fratellanza, strumento unico per eliminare le disuguaglianze culturali e sociali che spesso limitano la parità di diritti di uomini, donne e bambini.

È un visual designer con la passione per il disegno e la pittura sui muri. Nel 2011 ha fondato l’associazione per la creatività urbana “True Quality” e si occupa di eventi e workshop legati al mondo della street art e del writing.

L’opera (Capitaneria di Porto)

Nel murales i colori parlano di sabbia e di mare. Al suo interno cerchi e barre rosse, croci e colonne con cromie che si alternano ritmicamente. Tutti elementi che rimandano ai segnalamenti marittimi: fari, fanali e bandiere.


Classe 1986, diplomato in Grafica all’Accademia di Belle Arti Catania. Ha realizzati tanti lavori nei quartieri di Palermo, Trapani, Catania e alla Farm Cultural Park di Favara. Attualmente è in un progetto pittorico di riqualificazione dei ruderi sparsi in Sicilia.

L’abbraccio / Se solo fossi ancora in tempo (Porta di città)
Un abbraccio simbolo d’accoglienza, integrazione, dialogo e ascolto. Il miglior benvenuto per chiunque arrivi a San Vito Lo Capo.

È un pittore del sacro. Ha affrontato più volte l’agiografia scorgendo e rappresentando i santi con i volti di persone comuni: uomini e donne caratterizzati da usi, costumi, asimmetrie, vizi e passioni.

San Vito Martiri (via Immacolata)
Il santo patrono della città, protettore dei cani, celebrato il 15 giugno di ogni anno.

Mappa delle opere